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domenica 30 gennaio 2011

Intervista a Dorian Cara

Chi è Dorian Cara?

Dorian Cara è storico e critico d’arte, specializzato in legislazione dei beni culturali, e si occupa da anni di progetti di catalogazione, promozione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano ed estero.

Ha scritto per diverse testate giornalistiche; ha pubblicato alcuni contributi sulla storia dell'arte italiana, antica e contemporanea, e ha ideato e curato diverse mostre d’arte contemporanea in Lombardia tra il 2000 e il 2010.

Dorian, sei nato con la vocazione di fare il fotografo?

La vocazione per la fotografia è innegabile, e un grande contributo è stato dato da due fattori: il primo, la circolazione dell'immagine in una casa dove il padre critico d'arte ha sempre ospitato artisti e al contempo accumulato centinaia di volumi d'arte. Entrambe gli aspetti, per forza di cose, hanno contribuito ad alimentare continuamente fantasie, immagini, cromie, divenendo palestra nel cogliere immagini, i loro tagli diversi, lo scrutare la realtà riprodotta, oltre ai progetti e ai costrutti nati attorno alla fotografia. Gli studi storico artistici, e soprattutto, i diversi numerosi viaggi hanno contribuito al resto, ovvero a far si che l'immagine sia cardine e mediazione della realtà, senza mai stravolgerla. anzi valorizzandola attraverso meandri più diversi che l'iride umano riesce a cogliere ed evidenziare.

Anche l'esperienza di coordinatore editoriale per diverse case editrici ha dato notevole sensibilità e più sensibile percezione per lo strumento di comunicazione qual è la foto.

Hai un genere fotografico preferito? E perchè?

Non voglio definire la preferenza di un genere esclusivamente in chiave tecnica (paesaggi, ritratti, etc.), preferisco, invece, considerare il taglio fotografico come strumento cardine per il progetto fotografico. Prediligo, comunque, di gran lunga l'inquadratura stretta, il particolare.

Questa peculiarità, riletta in chiave progettuale, per meglio intenderci, mi aiuta a costruire, ormai da anni, alla costruzione di due progetti che mi stanno a cuore e che spero prima o poi di esporre: la genesi della materia e le dinamiche delle linee. L'aiuto della luce e dei suoi giochi di controluce, il ritmo e i movimenti dei soggetti permettono di rendere la realtà più affascinante ed inaspettata.

Tra i tuoi lavori ce n’è qualcuno a cui ti senti particolarmente legato?

Tra i miei lavori, indubbiamente, sono legato, anche per l'esperienza grande connessa, allo studio della materia primigenia e pura dell'Alaska. In quella terra lontana, la forza della natura permette di respirare a pieni polmoni (anche fisicamente) l'origine della natura e di noi stessi e le forme che compongono quell'ultima frontiera sono, in assoluto, garanzia di purezza e di forza a cui cedere con gioia. L'esperienza fotografica alaskana, oltre al mero scatto, ma anche grazie ad esso, ritengo che sia stato fondamentale auto-analisi e presa di coscienza di ciò che stiamo dissolvendo.

Che consiglio daresti a chi vuole diventare fotografo professionista in Italia?

Non essendo un fotografo professionista, ma collaborando con molti di loro per i lavori legati alla mia professione di storico d'arte e coordinatore editoriale, mi sento di dire, e lo dico anche a me stesso, che l'umiltà (ma questo vale per qualsiasi professione) è senz'altro un elemento imprescindibile che vale sempre, oltre che per il contatto con i potenziali clienti, anche nei confronti dei soggetti e dei progetti fotografici a cui si aspira. Oltre a ciò, non bisogna demordere mai, mettersi in confronto con chi è più bravo, perchè si può imparare moltissimo, e riuscire a dare quel meglio che tante volte in noi è sopito, non manifesto, e che è fondamentale tirare fuori per donarlo a tutti: vero presupposto della cultura.

A cosa stai lavorando attualmente?

Attualmente, oltre alla organizzazione della mia mostra fotografica che è stata inaugurata il 15 gennaio 2011 presso la Casa delle Culture del Mondo, spazio della Provincia di Milano di Via Natta 11 (M1 Lampugnano), sto impaginando una serie di volumi relativi ai miei progetti sopracitati (materia, linee) e ai viaggi che ho realizzato in questi anni in diversi luoghi del mondo.