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lunedì 20 dicembre 2010

Buon Natale e felice anno nuovo!!!!

Tanti auguri di buon Natale e felice 2011 a tutti i lettori di Professione Fotografia!
Ci si rilegge il 7 gennaio 2011!

domenica 19 dicembre 2010

MODEL4YOU

MODEL4YOU nasce quasi per gioco all'inizio di Novembre del 2010 da un'idea di Daniele Florio e Saverio Conte già presenti sulla scena del web italiano con pix-yu.com una piattaforma di repository di foto vincitore tra l'altro della categoria Social Network al Premio Web Italia 2009. MODEL4YOU è una piattaforma atta a creare una rete di interconnessione che renda ancora più semplice il contatto tra tutti i vari attori del mondo della fotografia, della moda e della pubblicità e quindi parliamo di fotografi, modelle, agenzie, make-up artists, hair stylists e stilisti di moda. L'intento è quello di promuovere le attività di ognuno di questi soggetti e fare in modo che ognuno di loro sia visibile all'altro. In ogni profilo infatti, ( sia questo di un'agenzia, di un fotografo, di una modella o altro ) è possibile inserire un commento di feedback che identifica in percentuale ( da 0 a 100 ) la professionalità del soggetto. Il sito da inoltre la possibilità di caricare un numero illimitato di foto e rendere perciò visibili agli utenti del sito la propria galleria anche attraverso la semplicissima e funzionale slideshow. Ogni giorno vengono automaticamente selezionate dal sistema dieci foto ed inserite nella sezione EXPLORE; la selezione avviene in base ad un calcolo matematico che ovviamente somma le visualizzazioni, i commenti e quanti utenti hanno messo tra le preferite quella determinata foto. Vi è inoltre una parte dedicata agli annunci di chi cerca o di chi offre lavoro ovviamente sempre nel campo della fotografia. Il progetto sta avendo i primi risultati dopo soli 3 giorni in termini di visualizzazione, avendo sfiorato le 5000 page views.

www.model4you.it

sabato 18 dicembre 2010

concorso fotografico “Trova la Location” fino al 30/01/11

Un click per scoprire luoghi originali da proporre al cinema

Bandito il concorso fotografico “Trova la Location”

Scadrà il 30 gennaio 2011

Comunicato stampa

Si chiama "Trova la location", il concorso fotografico ideato e promosso dalla Latina Film Commission e nato con l’obiettivo di stimolare la ricerca di luoghi originali da suggerire alle produzioni cine-televisive per l’ambientazione di film e/o documentari di genere diverso, da realizzare in provincia di Latina: da quelli storici, geografici e culturali, alle fiction, passando per il giallo, la fantascienza, l’ horror e altro ancora.

"La provincia di Latina è un palcoscenico naturale, ma individuare le "location" da suggerire alle produzioni è un vero e proprio lavoro che la Latina Film Commission svolge quotidianamente, tanto da aver inserito nel suo archivio quasi seimila immagini per altrettanti luoghi da proporre al cinema e alle produzioni audiovisive in genere", sottolinea il Presidente della Fondazione, Raoul Malagola, annunciando l’apertura del nuovo bando di concorso, nato con l’intento di stimolare la creatività nella ricerca di location originali.

L’immagine scelta per pubblicizzare il bando (v. locandina allegata) dice molto su quanto è richiesto. La bellissima Anita Ekberg è immersa, grazie ad un fotomontaggio, nella Fontana con la palla di Piazza del Popolo a Latina, alle spalle c’è il Palazzo comunale. Ad indicare come, luoghi che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, possano essere visti attraverso una particolare prospettiva, e diventare perfettamente calzanti alle esigenze di un progetto cinematografico.

"Ci rivolgiamo a fotografi professionisti e amatoriali, ma anche ai conoscitori del nostro territorio e agli appassionati di cinema, perché si lancino in una vera e propria gara alla ricerca di scorci che offrano quella particolarità unica, spesso nascosta, che possa catturare la curiosità di una produzione e convincerla che la provincia di Latina è il set migliore che possano avere”, aggiunge il direttore Rino Piccolo.

Chi deciderà di partecipare potrà proporre da un minimo di tre ad un massimo di sei fotografie, che seguano in qualche modo un filo conduttore. Le migliori saranno premiate da una commissione di esperti ed entreranno a far parte della banca dati della Latina Film Commission, che le utilizzerà nell’ambito dei propri fini istituzionali, senza fini commerciali, sempre indicando il nome dell’autore.

Il concorso è stato bandito con il patrocinio della Provincia di Latina, l’ente che ha voluto la nascita della Latina Film Commission, ma non solo. "Tutti i comuni che hanno firmato il protocollo d’intesa per la promozione e valorizzazione dei territori con la nostra Fondazione, ad oggi sono ventuno, hanno un ruolo preciso in questo concorso, perché la commissione di valutazione dovrà attribuire, oltre ai tre premi previsti per i migliori lavori candidati, premi speciali per le location individuate nei territori di questi comuni”, siegano dalla LFC. Si tratta dei comuni di: Aprilia, Bassiano, Campodimele, Castelforte, Cisterna di Latina, Cori, Fondi, Formia, Lenola, Maenza, Monte San Biagio, Norma, Pontinia, Prossedi, Roccagorga, Roccasecca dei Volsci, SS.Cosma e Damiano, Sermoneta, Sezze, Spigno Saturnia, Sonnino e Terracina

Il bando, nella versione integrale, è consultabile sul sito www.latinafilmcommission.it. Scadrà il 30 gennaio 2011

venerdì 17 dicembre 2010

10 ANNI di VISTA DAL BASSO Barivecchia fotoraccontata dai bambini il 22 dicembre

10 ANNI

di

VISTA DAL BASSO

Barivecchia fotoraccontata dai bambini
www.vistadalbasso.it

Conferenza stampa di presentazione del progetto

Mercoledì 22 dicembre ore 10:30

Sala Murat – Bari

Mercoledì 22 dicembre sarà presentata la X edizione della mostra fotografica VISTA DAL BASSO - Barivecchia fotoraccontata dai bambini.

In occasione del decennale dell'iniziativa - che vede protagonisti tantissimi bambini di Barivecchia che fanno le foto con delle semplici macchinette fotografiche usa&getta - l'associazione START ha realizzato quest'anno un photobook in cui sono raccolti alcuni degli scatti più belli e significativi realizzati in questi anni.

Nel photobook sono state raccolte anche alcune riflessioni sulle dinamiche e sui risultati del progetto VISTA DAL BASSO elaborate da Patrizia Marzo (assistente sociale, specializzata in antropologia culturale), Nicola Amato (fotografo e artista) e da Carmela Formicola (giornalista Gazzetta del Mezzogiorno).

La mostra fotografica VISTA DAL BASSO sarà poi inaugurata nello spazio espositivo del Fortino Sant'Antonio, martedì 4 gennaio alle ore 18:30.

Durante la mostra fotografica come ogni anno sarà distribuito gratuitamente al pubblico il Calendario VISTA DAL BASSO 2011.

Info: Teresa Imbriani

START associazione culturale

phone: 339.7356952

e-mail: teresa.imbriani@alice.it

giovedì 16 dicembre 2010

Letizia Battaglia - Vintages 1972-1993 Roma 16 dicembre 2010-23 gennaio 2011

Letizia Battaglia - Vintages 1972-1993


a cura di Mariachiara Di Trapani

16 dicembre 2010-23 gennaio 2011


orari: martedì 15:00-20:00; da mercoledì a domenica 11:00-20:00
da verificare durante le festività natalizie


Aurora,Palermo 1986.JPG

Aurora, Palermo, 1986

giovedì 16 dicembre
ore 18:00: incontro con Letizia Battaglia e Giovanna Calvenzi, autrice del libro
Letizia Battaglia. Sulle ferite dei suoi sogni (Bruno Mondadori, 2010)
ore 19:00: inaugurazione della mostra

Giovedì 16 dicembre s.t. foto libreria galleria inaugura la mostra Letizia Battaglia Vintages 1972-1993. Il vernissage sarà preceduto, a partire dalle 18.00, dall’incontro con la fotografa e con Giovanna Calvenzi, autrice del libro Letizia Battaglia. Sulle ferite dei suoi sogni, da poco pubblicato da Bruno Mondadori.

Letizia Battaglia, donna che non accetta etichette, determinata a essere coerente con i suoi ideali di libertà e giustizia, è la fotografa europea più premiata ma è anche editrice, politica, ambientalista, regista. Il suo nome è legato a quasi vent’anni di reportage a Palermo: le sue immagini hanno fermato la storia, quella delle guerre di mafia e contro la mafia. Al libro che ripercorre fin qui la sua vita, hanno voluto contribuire amiche e amici che hanno percorso con lei un pezzo di strada.

La mostra
Letizia Battaglia è ancora oggi identificata soprattutto come fotografa di mafia. Ma anche nella stagione che più l’ha vista impegnata a documentare l’inferno quotidiano per le vie di Palermo, il suo sguardo ha voluto e saputo volgersi in altre direzioni, per mettere a fuoco -nel paesaggio della sua città o altrove, la trama diffusa di una disperata vitalità. L’evocazione di Pasolini non è casuale. Non solo perché il poemetto Una disperata vitalità propone un ritratto profetico dell’artista testimone del suo tempo, che sceglie di insediarsi ai margini del mondo contemporaneo; ma perché lo stesso Pasolini è l’inedito protagonista di uno dei vintage esposti in questa occasione: una stampa a contatto con i provini dei trentasei scatti –quanti ne offrono i tradizionali rullini di pellicola 35 millimetri- che Letizia Battaglia dedicò al poeta friulano nei primi anni settanta, quando aveva appena iniziato a fotografare.


Pier Paolo Pasolini al Circolo Turati di Milano, 1972

All’epoca lei viveva a Milano e avendo saputo che Pasolini era stato invitato a un dibattito al Circolo Turati, decise di andare ad ascoltare, a vedere e anche a fotografare questo intellettuale di cui ancora oggi, o soprattutto oggi, avverte la mancanza.
La mostra, a cura di Mariachiara Di Trapani -che da diversi anni collabora con la fotografa- propone stampe originali provenienti dall’archivio personale di Letizia Battaglia: più di trenta fotografie vintage che privilegiano i lavori meno direttamente implicati con le cronache della violenza criminale.
In alcuni casi, lo scenario umano e sociale appare contiguo a quello degli scatti dedicati alle vicende più sanguinose della Palermo di quegli anni. Letizia Battaglia non può fare a meno di cogliere le tracce di solitudine, miseria, sgomento, disseminate nei suoi itinerari cittadini. Donne, bambini, anziani, perfino gli animali, paiono investiti dal ruolo di coro muto e impotente di un dramma che si consuma come una calamità naturale. Ma in questa stessa realtà, nel vissuto degli attori più marginali della Cronaca e della Storia, l’occhio della fotografa mette a fuoco anche altro: un repertorio di mimica e gestualità -stazionamenti, fughe, legami, smorfie, trucchi- in cui sembrano fatalmente congiungersi verità e bellezza.
Questa ricerca sulla bellezza in quanto abito espressivo e comunicativo, dono o esercizio capace di sottrarci, se pur provvisoriamente, al silenzio e alla morte, ha condotto Letizia Battaglia anche verso territori meno familiari: dalla Russia agli Stati Uniti, dalla Turchia allo Zaire, è soprattutto sull’universo infantile che si posa il suo guardo affettuosamente complice.



Turchia, 1984

In mostra vengono inoltre esposte alcune immagini che documentano l’avventura umana e professionale della fotografa. Prendendo spunto dall’accurato ed emozionante percorso biografico e iconografico offerto dal libro di Giovanna Calvenzi Letizia Battaglia. Sulle ferite dei suoi sogni, nel progetto espositivo sono confluite alcune foto e documenti cartacei originali che vedono come protagonista la fotografa: da un tradizionale ritratto in studio a Palermo del 1954, allo scatto fulminante che le ha dedicato trent’anni dopo Josef Koudelka, durante un viaggio in Turchia; dalle foto che ce la mostrano insieme a colleghi ed amici (lo stesso Koudelka, Ettore Sottsass, Franco Zecchin, Donna Ferrato, Graciela Iturbide) a quelle che testimoniano la sua presenza in quelle scene del delitto che Letizia Battaglia è stata spesso chiamata a rappresentare.





Letizia Battaglia sul luogo di un omicidio. Palermo, 1976
Foto di Franco Zecchin

Alla scelta di Letizia Battaglia di esporre alcuni rari esemplari di stampe vintage di cui è in possesso, si affianca quella -apparentemente agli antipodi- di proporre al pubblico di s.t. foto libreria anche un’edizione digitale con una tiratura aperta (e dunque ad un prezzo contenuto) di uno degli scatti a Pasolini e di un’altra foto da lei particolarmente amata: la bambina col pallone del quartiere La Cala di Palermo.



Palermo, quartiere La Cala. Bambina col pallone, 1981

Letizia Battaglia
Palermitana, classe 1935, Letizia Battaglia inizia la sua attività di fotografa a Milano, nel 1972, per supportare gli articoli che pubblica sulle riviste come freelance. Nel 1974 torna a Palermo come responsabile del servizio fotografico del quotidiano L'Ora. Con lei collaborano diversi giovani, tra i quali Franco Zecchin, che sarà poi per vent'anni suo compagno di lavoro e di vita.
Nel 1979 è cofondatrice del Centro di Documentazione "Giuseppe Impastato".
Sono anni molto faticosi e duri: la mafia incalza in un susseguirsi di azioni delittuose, tra centinaia di morti , corruzione politica e sociale, traffici illeciti. Letizia Battaglia documenta i fatti di cronaca nera con la sua Pentax K1000 (poi con la Leica), racconta la povertà e la ricchezza, la politica e il degrado ambientale.
Il suo primo punto di riferimento in ambito fotografico è Diane Arbus, ritenuta una sorta di "maestra assente"; poi scopre altri autori, li incontra, li ama. Si appassiona specialmente al lavoro delle donne fotografe: Mary Ellen Mark, Sally Mann, Lisetta Carmi, Sylvia Plachy.
Apre una libreria/galleria fotografica, Il Laboratorio d'If, la prima nel Sud d'Italia, esponendo le opere dei suoi colleghi più famosi, che invita. Fa inoltre teatro sperimentale come regista con il Teatès di Michele Perriera. Si impegna nel volontariato all'ospedale psichiatrico di Palermo, nel reparto epilettiche e schizofreniche: da qui nascono spettacoli teatrali e film, oltre a tanto coinvolgimento. Con il suo camper viaggia per l'Europa insieme a Franco Zecchin, spesso con Josef Koudelka.


Franco Zecchin, Letizia Battaglia, Josef Koudelka. Palermo 1980
Foto di SYlvia Plachy


L'esperienza fotografica ha segnato profondamente Letizia Battaglia, che vuole contribuire al riscatto della sua terra. Decide così di impegnarsi direttamente in politica politica e viene eletta consigliere comunale nelle liste dei Verdi. Subito dopo, nasce la nuova giunta con a sindaco Leoluca Orlando e Letizia Battaglia diventa assessore alla Vivibilità urbana. Sono gli anni della cosiddetta Primavera di Palermo, durante i quali lo stesso Orlano dà vita al movimento politico La Rete: anni fra i più esaltanti nella vita della fotografa, di impegno generoso e fattivo al servizio della sua città. Nel 1990 viene eletta deputato regionale, ma la sua bella avventura politica è destinata tristemente a concludersi tra i banchi dell'opposizione.
Nel 1992 fonda la casa editrice Le Edizioni della Battaglia, nata per ospitare scritti sulla mafia. Successivamente pubblicherà anche collane dedicate alla poesia, al Sud del mondo, al cinema.
Torna alla fotografia. Ma il giornale L'Ora non c'è più. Quindi altre foto, altre storie...
Dal 2000 al 2003 dirige la rivista bimestrale realizzata da donne Mezzocielo, nata nel 1991 da una sua idea e della quale continua a occuparsi. Per un paio d’anni si trasferisce a Parigi, delusa per il cambiamento del clima sociale e politico, ma nel 2005 torna nella sua Palermo.
Letizia Battaglia è stata la prima donna europea a ricevere nel 1985 a a New York, ex aequo con l'americana Donna Ferrato, l’ Eugene Smith Grant. Seguiranno altri importanti riconoscimenti: nel 1986 il New York Times Award, nel 1999 a San Francisco il Mother Johnson Achievement for Life; nel 2007, in Germania, il Dr. Erich Salomon Preis e nel 2009, ancora a New York, il Cornell Capa Infinity Award. Al conferimento di questi prestigiosi premi internazionali si accompagna, negli ultimi anni, una sempre più intensa e qualificata attività espositiva.
Fra i suoi libri pubblicati in Italia, si ricordano: Siciliana (testi di Giovanna Calvenzi, Claudio Fava, Michele Perriera), Belvedere Electa, 2006; Passione, Giustizia. Libertà (testi di Alexander Stille, Renate Siebert, Roberto Scarpinato, Leoluca Orlando, Simona Mafai, Melissa Harris, Angela Casiglia Battaglia), Federico Motta Editore, 1999; Dovere di cronaca (con Franco Zecchin), Peliti, 2006.
In queste settimane, fino al prossimo 9 gennaio, è presente anche alla Triennale di Milano -insieme fra gli altri all’amata Diane Arbus, nell’ambito della mostra Immagini inquietanti, curata da Germano Celant e Melissa Harris.

Il libro
Giovanna Calvenzi Letizia Battaglia. Sulle ferite dei suoi sogni, Bruno Mondadori, 2010, pagg. 192, € 17,00.
Testi di: Giovanna Calvenzi, Santi Caleca, Alberto Roveri, Franco Zecchin, Giuseppe Di Piazza, Simona Mafai, Sergio Di Giorgi, Giovanni Sollima, Leoluca Orlando, Giovanni Senzani, Donna Ferrato, Melissa Harris, Anna Winand, MariaChiara Di Trapani, Letizia Battaglia.



«È capitato che abbia fatto per molti anni la fotografa e che fare la fotografa mi piaccia tanto, ma sicuramente potrei rinunciare a farlo per andarmene davanti al mare e vivere senza più fare niente.»
Giovanna Calvenzi, photo editor di “Sport Week”, insegna Storia della fotografia e Linguaggio fotografico al Centro Riccardo Bauer di Milano e al Master in Editoria alla Scuola Superiore di Studi Umanistici di Bologna. Ha collaborato alla realizzazione di mostre e libri fotografi ci e svolge un’intensa attività di ricerca sulla fotografia contemporanea.


s.t. foto libreria galleria

via degli ombrellari, 25
Roma 00193
t/f +39 0664760105
info@stsenzatitolo.it
www.stsenzatitolo.it


Fonte: www.stsenzatitolo.it




Fotografi di matrimonio

Finalmente nel panorama italiano un sito dedicato a tutti i fotografi matrimonialisti che vogliono farsi pubblicità via internet: Fotografi di matrimonio.com

Il portale si suddivide in due parti distinte, una dedicata a notizie, news e approfodimenti per le coppie che cercano informazioni su i fotografi di matrimonio, sulle nuove tendenze della fotografia matrimonialista italiana e straniera, e una seconda parte dediacata a directory di siti di studi fotografici e di fotografi di matrimonio suddivisi per regione e provincia.

Fotografi di matrimonio.com

mercoledì 15 dicembre 2010

lunedì 13 dicembre 2010

Mostra "'O Vero! Napoli nel mirino" fino al 10/01/11

'O Vero! Napoli nel mirino

a cura di Eduardo Cicelyn, Mario Codognato e Giovanni Fiorentino

03.12.10 | 10.01.11 | Museo Madre - Napoli -

La verità di Napoli è destinata per ragioni addirittura antropologiche ad apparire come qualcosa di straordinario, nel bene e nel male. E la fotografia sembra in grado di registrare meglio e più di altri linguaggi creativi ciò che tutti i visitatori sanno per esperienza, e cioè che in questa città accade molto spesso il miracolo di incontrare una realtà che, se arriva alla verità, è sempre per eccesso. Sarebbe da chiedersi, infatti, se non sia proprio nel conflitto irrisolto tra ciò che appare reale e ciò che si dice vero il senso ultimo della città. Il viaggio di questa mostra tra i vicoli antichi e le periferie postmoderne, tra soggettività e figure paradigmatiche, sempre eccessive (gli ultras, i "femminielli", le statue, le montagne d'immondizia, gli attori, i registi, gli sposi, i fantasmi, gli esclusi, i morti ammazzati) è un percorso circolare, che riconduce lo sguardo al punto d'incrocio sempre un po' folle tra realtà e verità. Quando la fotografia ci dice "ciò è stato" a Napoli, nasce il dubbio che non sia "esattamente questo" quello che vediamo, benché sia del tutto evidente. Il titolo 'O VERO!' è l'espressione dialettale di questa incertezza, il modo più originario di segnalare lo stupore per una realtà effettiva che si mostra apparendo incredibile, mentre l'immagine dello schieramento di polizia in difficoltà davanti ai fuochi d'artificio – simbolo della mostra - è la prova di come la finzione possa determinare un effetto evidentemente reale. Questa mostra, al Madre dal 3 dicembre al 10 gennaio, vuole anche dirci che, nonostante la crisi drammatica che Napoli sta attraversando negli ultimi anni, qualcosa rimane, e che questo qualcosa è la volontà di guardare le cose in faccia, di non mentirsi e di non lasciare che ancora ci si menta. E che su questo si può costruire, da questo si può ricominciare a lavorare sul futuro.

Per info: www.museomadre.it


domenica 12 dicembre 2010

Nasce siamotuttigiornalisti.org

Pochi mesi fa è nato il primo polo editoriale italiano che adotta il modello di wikipedia: ognuno può contribuire a migliorare la qualità dell’informazione in piena libertà.



www.siamotuttigiornalisti.org offre a chiunque la possibilità:

  • di poter disporre di una panoramica di tutti i principali mezzi di informazione italiani e stranieri
  • di poter accedere a tutti i contenuti del sito per poter usufruire di un'informazione il più possibile libera da condizionamenti politici o da interessi economico-finanziari
  • di pubblicare liberamente contenuti (notizie, opinioni, articoli, studi, interviste, testimonianze, casi emblematici) e di commentarli, contenuti che possono consistere in contributi di servizio, di denuncia, di conoscenza, di stimolo alla crescita del paese, etc. Contenuti mai banali che tendono ad illuminare gli avvenimenti
  • di evidenziare, qualora occorra, le manipolazioni a cui spesso le notizie vengono sottoposte
  • inoltre di organizzare eventi, lanciare campagne di opinione, aprire dibattiti, lanciare sondaggi, porre domande ai politici, allegare documenti, segnalare altri siti o indicare riferimenti bibliografici, suggerire nuovi contenuti, proporre miglioramenti.

I principi ispiratori che sono alla base dell'iniziativa sono sostanzialmente due:

  • La "notizia" é patrimonio di tutti e quindi tutti sono chiamati a contribuire alla sua formazione e al suo controllo. Da qui il titolo "SiamoTuttiGiornalisti"
  • Il sito appartiene a chiunque contribuisca ad arricchirlo di contenuti e/o a sostenerlo sia economicamente che con il proprio lavoro. Ognuno godrà di una "compartecipazione" la cui quota sarà misurata sulla base del proprio coinvolgimento
In questo modo chiunque potrà agire al contempo da "Lettore", “Giornalista” ed “Editore” (vedere la voce "Chi siamo" sulla home page del sito).

Il team di SiamoTuttiGiornalisti

Se anche tu sei venuto a conoscenza, tramite altri mezzi di comunicazione o in modo autonomo, di notizie interessanti da condividere pubblicale sul sito! Soprattutto se si tratta di notizie importanti, ma trascurate dai media che contano, perché troppo interessati ai discorsi dei politici!
Per pubblicare occorre registrarsi!
… e non dimenticarti di diffondere la notizia tra gli amici e i conoscenti !

Buona notizia a tutti con www.siamotuttigiornalisti.org !

sabato 11 dicembre 2010

Workshop fotografici a Torino

Nato grazie all'unione delle idee di Edoardo Di Pisa e di Marco Donatiello, Workin'photo è un gruppo di professionisti che ha lo scopo di diffondere l'arte fotografica attraverso l'organizzazione di corsi e workshops per fotografi amatori e professionisti.

I loro workshop sono concepiti per poter consolidare sul campo le proprie nozioni fotografiche, integrandole con la guida e i concetti esposti da fotografi esperti.

I workshop sono rivolti a tutti e non necessitano di attrezzatura professionale, chi è meno preparato potrà contare sul nostro appoggio tecnico, mentre quelli più bravi sfrutteranno le situazioni approfittando del fatto di trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Confrontarsi inoltre con persone che condividono la stessa passione permette di valutare il proprio livello tecnico.

I loro workshop sono da concepire come un’utile palestra fotografica dove poter sfruttare a proprio beneficio la presenza di fotografi esperti e l’attrezzatura professionale messa a disposizione dei partecipanti.

Lo staff di workin'photo è composto da fotografi professionisti giovani e dinamici e da persone che lavorano per rendere possibili tutti i workshop in programma, in grado di lavorare in studio o all’aperto, con passione ed entusiasmo, fornendo un servizio completo, dall’idea del corso, alla sua realizzazione.

I fotografi di WORKIN’PHOTO sono tutti specializzati in vari settori della fotografia: foto di moda e glamour, still life, ritratti, reportage, fotografia naturalistica e fotografia subacquea, per garantire risultati sempre eccellenti all’altezza delle Vostre aspettative.

Grazie alla collaborazione con Canon, in molti workshop ci sarà la possibilità di provare per chi volesse, attrezzatura professionale, dalle lenti ai corpi macchina.

La biografia dei due fondatori:

Edoardo Di Pisa:

E' nato nel 1977 a Milano e vivo a Torino. E' sempre stato affascinato dalle immagini, e nel 1990 ha iniziato a fotografare con una reflex a pellicola Mamiya/sekor 1000 DTL di sua madre, dalla quale ha preso la passione per le arti figurative.
In principio fotografava solo per documentare quello che vedeva, ma con il passare degli anni ha iniziato a capire che la fotografia poteva dare di più.
Ha conseguito il diploma di specializzazione in fotografia all’Istituto Europeo del Design e con questo passo ha iniziato a dedicarsi anima e corpo alla fotografia.
Dal 2000, fotografa esclusivamente con reflex Canon, nel 2004 è passato al digitale e attualmente è fotografo professionista e membro del CPS (Canon Professional Service).
Per la post produzione utilizza i Macbook Pro e le sue foto vengono immagazzinate in Aperture. Elabora con cura ogni foto, a volte utilizzando anche tecniche abbastanza sofisticate con Photoshop.
Il lavoro di fotografo nel corso di questi anni lo ha portato a visitare paesi e culture diverse, tali esperienze gli hanno permesso di crescere professionalmente sotto diversi punti di vista.
Si è dedicato alla fotografia in studio, al reportage di viaggio alla fotografia naturalistica, soprattutto in Africa (continente che ama) e alla fotografia subacquea. Ha così deciso di mettere a disposizione le sue conoscenze a tutti gli appassionati di fotografia attraverso dei workshop, ovvero momenti di incontro in cui consolidare le nozioni fotografiche direttamente sul campo, in luoghi di sicuro interesse e ricchi di stimoli visivi.

Marco Donatiello:

E' nato ad Oneglia, ma vive da anni a Torino. Ama la fotografia da sempre e sperimenta continuamente nuove soluzioni e stili. Predilige la ritrattistica e il reportage, in particolare quello sociale, attraverso il quale viene a contatto con persone e realtà diverse ed emozionanti. Dal 2007 ha trasformato la sua passione in attività professionale, aprendo uno studio fotografico nella sua città, il DP Studio - Fotografie d'autore -, per il quale ha scelto uno stile sobrio ed elegante, che fosse in grado di rispondere alle esigenze delle persone e delle aziende di cui si occupo e di trasmettere la professionalità che lo caratterizza.
E' un fotografo professionista membro del CPS (Canon Professional Service) e iscritto alla TAU VISUAL, Associazione Nazionale Fotografi Professionisti.
Considera la fotografia una vera e propria forma di arte e convoglia molte delle sue energie nell’aiutare a diffondere nel nostro paese la cultura fotografia che ancora è carente. Tiene numerosi corsi di fotografia di base e avanzati, di fotoritocco, workshop, fa parte di circoli e gruppi fotografici, organizza mostre fotografiche ed ha sempre progetti fotografici a lungo termine sui quali lavora per anni.

Il SITO

il BLOG

Un video di backstage di un workshop organizzato da Workin'photo

Intervista a Fabrizio Villa

Chi è Fabrizio Villa?

45 anni. Dopo gli studi, nel 1988, inizia quella che considero la mia più grande scommessa professionale: decido di dedicarmi esclusivamente al fotogiornalismo.
La consapevolezza che per svolgere al meglio questa professione non sia sufficiente scattare solo fotografie mi spinge ad affrontare, nel 2002, l'esame per diventare Giornalista. Le mie foto e i miei servizi sono pubblicati sul Corriere della Sera, Panorama, Famiglia Cristiana, Sport Week, Sette, il Venerdì di Repubblica, Gente, Oggi, Grazia, Focus, Geo, Der Spiegel. Ho fotografato anche per conto di alcune agenzie internazionali quali l’Associated Press, la France Presse e l’agenzia Contrasto. Aver vissuto e lavorato in Sicilia è stato determinante per le esperienze acquisite e la mia formazione professionale. Da pochi mesi vivo a Roma stabilmente.


Fabrizio, sei nato con la vocazione di fare il fotografo?

Credo che la mia vera vocazione è quella del giornalista - fotografo, binomio perfetto per raccontare storie di uomini, fatti ed avvenimenti. Da questo nasce il mio desiderio di documentare per immagini il disagio sociale e di essere, contemporaneamente, testimone attivo del tempo.


Hai un genere fotografico preferito? E perchè?

Prediligo i reportage sociali, scientifici e le storie di personaggi che calamitano l'interesse del lettore. Mi piace dare voce e visibilità a chi non ce l'ha. A quelle storie che non sono conosciute o riconosciute. Questo lo considero anche un dovere, cioè quello di informare.


Tu passi dal ritratto al reportage. Tra i tuoi lavori ce n’è qualcuno a cui ti senti particolarmente legato?

"Se questi sono uomini" è il titolo di un reportage che poi è diventata una mostra. Tratta il tema dell'immigrazione. Un modo per raccontare mille storie, ognuna diversa e speciale, fotografate a Lampedusa, Portopalo, Siracusa, Catania e nelle carceri di San Vittore a Milano e Sollicciano a Firenze. Le foto documentano gli istanti, a volte drammatici, degli arrivi nella “terra promessa”, la Sicilia, culla di civiltà e contraddizioni. Isola di approdi, di speranza. Accanto agli sbarchi, uno spaccato delle carceri italiane, sempre più popolate da detenuti stranieri: in questo caso islamici, ritratti durante il Ramadan. Sono volti sofferenti, affranti da stanchezza e privazioni, solo la luce nello sguardo a tradire la certezza di avercela fatta e la speranza. E poi altri volti, e questa volta la sofferenza è rassegnazione e rabbia. Risulta facile celebrare ancora liturgie a favore dei vinti, ma ritengo più onesto testimoniare l’essenzialità del viaggio come percorso interiore, come perseguimento di necessità. Immagini come proiezioni di un disagio che ci trova tutti osservatori partecipi e responsabili.


Che consiglio daresti a chi vuole diventare fotografo professionista in Italia?

Se tornassi indietro andrei a studiare all'estero. Non solo fotografia. Questa è una professione dove la qualità del lavoro spesso è data dalla sensibilità interiore dovuta alla conoscenza, al sapere, alle esperienze. Infine consiglio cinema, vedere i film girati da ottimi registi e direttori della fotografia in gamba.


A cosa stai lavorando attualmente?

Sto ultimato un lavoro sulla clausura religiosa e la preghiera. Un mondo dove è difficile mettere piede ma ancor di più documentare con la macchina fotografica. Esperienza intensa.


Il suo sito


venerdì 10 dicembre 2010

Workshop fotografici per tutti

Nato grazie all'unione delle idee di Edoardo Di Pisa e di Marco Donatiello, Workin'photo è un gruppo di professionisti che ha lo scopo di diffondere l'arte fotografica attraverso l'organizzazione di corsi e workshops per fotografi amatori e professionisti.

I loro workshop sono concepiti per poter consolidare sul campo le proprie nozioni fotografiche, integrandole con la guida e i concetti esposti da fotografi esperti.

I workshop sono rivolti a tutti e non necessitano di attrezzatura professionale, chi è meno preparato potrà contare sul nostro appoggio tecnico, mentre quelli più bravi sfrutteranno le situazioni approfittando del fatto di trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Confrontarsi inoltre con persone che condividono la stessa passione permette di valutare il proprio livello tecnico.

I loro workshop sono da concepire come un’utile palestra fotografica dove poter sfruttare a proprio beneficio la presenza di fotografi esperti e l’attrezzatura professionale messa a disposizione dei partecipanti.

Lo staff di workin'photo è composto da fotografi professionisti giovani e dinamici e da persone che lavorano per rendere possibili tutti i workshop in programma, in grado di lavorare in studio o all’aperto, con passione ed entusiasmo, fornendo un servizio completo, dall’idea del corso, alla sua realizzazione.

I fotografi di WORKIN’PHOTO sono tutti specializzati in vari settori della fotografia: foto di moda e glamour, still life, ritratti, reportage, fotografia naturalistica e fotografia subacquea, per garantire risultati sempre eccellenti all’altezza delle Vostre aspettative.

Grazie alla collaborazione con Canon, in molti workshop ci sarà la possibilità di provare per chi volesse, attrezzatura professionale, dalle lenti ai corpi macchina.

La biografia dei due fondatori:

Edoardo Di Pisa:

E' nato nel 1977 a Milano e vivo a Torino. E' sempre stato affascinato dalle immagini, e nel 1990 ha iniziato a fotografare con una reflex a pellicola Mamiya/sekor 1000 DTL di sua madre, dalla quale ha preso la passione per le arti figurative.
In principio fotografava solo per documentare quello che vedeva, ma con il passare degli anni ha iniziato a capire che la fotografia poteva dare di più.
Ha conseguito il diploma di specializzazione in fotografia all’Istituto Europeo del Design e con questo passo ha iniziato a dedicarsi anima e corpo alla fotografia.
Dal 2000, fotografa esclusivamente con reflex Canon, nel 2004 è passato al digitale e attualmente è fotografo professionista e membro del CPS (Canon Professional Service).
Per la post produzione utilizza i Macbook Pro e le sue foto vengono immagazzinate in Aperture. Elabora con cura ogni foto, a volte utilizzando anche tecniche abbastanza sofisticate con Photoshop.
Il lavoro di fotografo nel corso di questi anni lo ha portato a visitare paesi e culture diverse, tali esperienze gli hanno permesso di crescere professionalmente sotto diversi punti di vista.
Si è dedicato alla fotografia in studio, al reportage di viaggio alla fotografia naturalistica, soprattutto in Africa (continente che ama) e alla fotografia subacquea. Ha così deciso di mettere a disposizione le sue conoscenze a tutti gli appassionati di fotografia attraverso dei workshop, ovvero momenti di incontro in cui consolidare le nozioni fotografiche direttamente sul campo, in luoghi di sicuro interesse e ricchi di stimoli visivi.

Marco Donatiello:

E' nato ad Oneglia, ma vive da anni a Torino. Ama la fotografia da sempre e sperimenta continuamente nuove soluzioni e stili. Predilige la ritrattistica e il reportage, in particolare quello sociale, attraverso il quale viene a contatto con persone e realtà diverse ed emozionanti. Dal 2007 ha trasformato la sua passione in attività professionale, aprendo uno studio fotografico nella sua città, il DP Studio - Fotografie d'autore -, per il quale ha scelto uno stile sobrio ed elegante, che fosse in grado di rispondere alle esigenze delle persone e delle aziende di cui si occupo e di trasmettere la professionalità che lo caratterizza.
E' un fotografo professionista membro del CPS (Canon Professional Service) e iscritto alla TAU VISUAL, Associazione Nazionale Fotografi Professionisti.
Considera la fotografia una vera e propria forma di arte e convoglia molte delle sue energie nell’aiutare a diffondere nel nostro paese la cultura fotografia che ancora è carente. Tiene numerosi corsi di fotografia di base e avanzati, di fotoritocco, workshop, fa parte di circoli e gruppi fotografici, organizza mostre fotografiche ed ha sempre progetti fotografici a lungo termine sui quali lavora per anni.

Il SITO

il BLOG

giovedì 9 dicembre 2010

Apericorso di fotografia base a Torino dall'8 febbraio al 25 marzo 2011



Dopo il successo delle precedenti edizioni, il DP Studio - Fotografie d'autore -, con la collaborazione del Circolo Harry Loman e di Reflex Top Linea organizza un nuovo Apericorso di Fotografia di base, l'unico corso di fotografia preceduto da un ricco aperitivo!

E' un corso base di fotografia digitale tenuto da Marco Donatiello e si svolgerà presso il Circolo Arci Harry Loman di Via Governolo 7/B a Torino.

Periodo:
dall'8 febbraio al 25 marzo 2011

Orario:
inizio aperitivo ore 19,
corso ore 21.00 - 23.00

Argomenti trattati:
- Tecnica della fotografia
- Immagine digitale
- Composizione fotografica
- Fotografia digitale dopo lo scatto
- Uscita fotografica
- Analisi e presentazione lavoro svolto

Quota:
120€ comprensivi di aperitivi e corso

Info e iscrizioni:
Marco Donatiello - DP Studio fotografico - Via Castagnevizza, 1 - Torino
339/59.28.757 - 011/37.21.048
Email: info@marcodonatiello.com
Sito: http://www.dpfotostudio.com/ - http://www.marcodonatiello.com/

Mostra "GIANNI BERENGO GARDIN 1954 - 2010" fino al 5 gennaio 2011

GIANNI BERENGO GARDIN 1954 - 2010

04/12/2010 - 05/01/2011
Autore: GIANNI BERENGO GARDIN - Opening: 04 Dicembre 2010 h. 19,00 alla Wave Photogallery di Brescia fino al 5 Gennaio 2011.
Per info: www.wavephotogallery.com

sabato 4 dicembre 2010

150 Primavere con Sasso


150 primavere in bella mostra

Con le attività di comunicazione per il suo olio d’oliva, Sasso, ha sempre cercato di mantenere un forte legame con le arti visive, l’originalità, l’ironia, la creatività. In linea con il suo stile, per il suo 150°anniversario, ha ideato un progetto dedicato ad una forma d’arte moderna e molto vicina alle persone: la fotografia.

Da qui nasce 150 Primavere con Sasso, il cui punto di partenza è una mostra fotografica itinerante che ha portato nelle piazze italiane le immagini della primavera e i suoi valori di gioia, risveglio e leggerezza, da sempre il linea con i valori di Sasso.

La mostra itinerante è terminata, ma continua on line sul minisito dedicato all’iniziativa www.150primavere.it e ciascuno, con i propri scatti, può contribuire alla creazione della galleria fotografica caricando le proprie immagini sul canale dedicato su Flickr http://www.flickr.com/groups/150primavere/.

La fotografia deve racchiudere la propria, personale interpretazione della primavera: leggerezza, benessere, gioia, bellezza, risveglio dei sensi!
Può essere una immagine già scattata o un nuovo scatto.

Caricando le proprie fotografie entro il 28 febbraio 2011, si ha la possibilità di prendere parte ad una selezione speciale: una giuria esperta, presieduta dall’agenzia Contrasto, selezionerà, infatti, le foto più belle che andranno a personalizzare l’edizione limitata della storica latta di Olio di Oliva Sasso.

Un’opportunità per dimostrare il proprio talento e, magari, per avviare una nuova avventura nel mondo della fotografia.

Per informazioni: www.150primavere.it

mercoledì 1 dicembre 2010

Nel tuo sguardo- 716 ore, 3.090 occhi. Ritratti alla presenza di Marina Abramovic. Milano dal 03/12/10 al 13/02/2011

Giovedì 2 dicembre alle ore 18.30 inaugura, presso la Fondazione Forma per la Fotografia, la mostra di Marco Anelli, Nel tuo sguardo- 716 ore, 3.090 occhi. Ritratti alla presenza di Marina Abramovic.

Dal 6 marzo al 31 maggio 2010, Marco Anelli ha seguito Marina Abramovic durante la sua performance The Artist is Present, realizzata in occasione della retrospettiva a lei dedicata al MoMA di New York.
Per 75 giorni, sei giorni la settimana, Marina Abramovic sedeva nel centro dell’atrio del museo mentre di fronte a lei, su una sedia vuota, si alternavano i visitatori che, per un tempo variabile, sedevano di fronte all’artista guardandola negli occhi. Illuminati da forti luci bianche, artista e visitatore avevano il divieto assoluto di parlare o toccare: lo sguardo come unica possibilità di interazione. Al visitatore, però, il potere di decidere quanto fermarsi. Alcuni per pochi secondi; altri anche sette ore.



Così, 3.090 occhi si sono incontrati intorno a un tavolo, creando un rapporto intenso e improvviso, inaspettato e profondo. Proprio questa intensità di rapporto tra artista e visitatore ha interessato Marco Anelli che ha immortalato ogni partecipante delle 716 ore di durata della performance. Non si tratta di fredda documentazione ma di un lavoro di sottile ricerca per cogliere di ognuno l’espressione più forte, l’emozione più significativa, rivelatrice dello stato d’animo vissuto durante il tempo trascorso, occhi negli occhi, con Marina Abramovic. Visitatori occasionali come personaggi famosi (tra questi Lou Reed, Sharon Stone, Bjork, Patti Smith, Isabella Rossellini e altri) si alternano così nelle toccanti immagini di Anelli.
Alla sera, dopo la chiusura dello spazio espositivo, Anelli editava gli scatti realizzati durante la giornata, che venivano poi postati sulla pagina Flickr del sito del MoMA. In questo modo, si creava una community parallela che seguiva il progetto fotografico quotidianamente tramite la rete. Il New York Times ha indicato come al termine del progetto la pagina abbia avuto oltre 600.000 visitatori.

La mostra di Forma presenta in prima mondiale un’ampia selezione dei 1545 volti che hanno incrociato lo sguardo con l’artista. Osservando l’enorme scacchiera creata dai ritratti ci si trova davanti a una vera e propria enciclopedia delle emozioni dove Marina Abramovic, il vero collante di ogni scatto, è presente senza essere mai visibile.

La mostra anticipa il volume 716 hours, 3.090 eyes. Portraits in the presence of Marina Abramovic in uscita da Aperture per la primavera 2011.

Periodo
dal 3 dicembre al 13 febbraio 2011

Orario
tutti i giorni dalle 10 alle 20
Giovedì e Venerdì dalle 10 alle 22
lunedì chiuso

Costo biglietto
Intero: 7,50 euro
Ridotto: 6 euro
Scuole: 4 euro
Elenco delle riduzioni

Per informazioni
02.5811.8067
02.8907.5419