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giovedì 30 luglio 2009

Mostra fotografica di Romano Cagnoni - fino al 30 agosto 2009 a Borgo medievale di Quaglietta (Avellino)

Mostra fotografica di Romano Cagnoni
- Premio Werner Bischof 2009 -

Racconti inediti

resterà in corso fino al 30 agosto 2009 a Borgo medievale di Quaglietta (Avellino)

Orari: tutti i giorni, h. 10-13; 16-20

per info: Tel. 338 7741816; 329 448911; 3890838172

Email: acquae_electae@yahoo.it

http://www.prolocoquaglietta.it/index.php

WAVEPHOTOGALLERY, VIA TRIESTE 32,A - BRESCIA

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25121 Brescia
Tel. +39 030 2943711
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mercoledì 29 luglio 2009

REPORTRAIT - Gianni Berengo Gardin a Orta San Giulio - fino al 18/10/09 -

Recente vincitore del prestigioso Lucie Award alla carriera (una sorta di Oscar della fotografia), Gianni Berengo Gardin presenta una serie di cento scatti a Palazzo Penotti Ubertini, ad Orta San Giulio in provincia di Novara. Le immagini, molte delle quali inedite, sono ritratti di alcune delle personalità più importanti della cultura del Novecento. Da Umberto Eco a Dario Fo, da Cesare Zavattini a Pier Paolo Pasolini, da Andy Warhol a Renzo Piano. Le foto, realizzate in oltre cinquant'anni di lavoro e raccolte nel duecentodecimo libro della sua lunga carriera, rappresentano una novità. Per la prima volta, infatti, troviamo al centro della mostra una galleria di personaggi celebri invece dei volti di persone comuni che, di solito, il grande fotografo ama proporre. Un lungo progetto, nato quasi per caso nel 2005 che, oggi, si concretizza dopo un'attenta selezione delle tante immagini in archivio.
Un'occasione per ammirare cinquant'anni di storia filtrati dall'obiettivo dell'artista che Italo Zannier nella sua ‘Storia della fotografia italiana' ha definito come "il fotografo più ragguardevole del dopoguerra".

Maggiori informazioni su www.dimoradellearti.com

Biografia dell'autore

Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure, 10 ottobre 1930) è un fotografo italiano. È tra i più noti fotografi italiani.
Ha lavorato in Italia e all'estero trascorrendo lunghi periodi a Roma, Parigi e in Svizzera.
Ha iniziato dal 1954 ad occuparsi di fotografia. Inizia la sua carriera di fotoreporter, nel 1965 quando lavora per Il Mondo di Mario Pannunzio. Negli anni a venire collabora con le maggiori testate nazionali e internazionali come Domus, Epoca, Le Figaro, L'Espresso, Time, Stern.
Il suo modo caratteristico di fotografare, il suo occhio attento al mondo e alle diverse realtà, dall'architettura al paesaggio, alla vita quotidiana, gli hanno decretato il successo internazionale e lo rendono un fotografo molto richiesto anche nel mercato della comunicazione d'immagine.
Molte delle più incisive fotografie pubblicitarie utilizzate negli ultimi cinquant'anni provengono dal suo archivio. Procter & Gamble e Olivetti più volte hanno usato le sue foto per promuovere la loro immagine. La sua amicizia con l'architetto Carlo Scarpa gli ha permesso di documentare alcune opere di quest'ultimo, come la tomba Brion vicino Treviso.
Berengo Gardin ha esposto le sue foto in centinaia di mostre che hanno celebrato il suo lavoro e la sua creatività in diverse parti del mondo: il Museum of Modern Art di New York, la George Eastman House di Rochester, la Biblioteca Nazionale di Parigi, gli Incontri Internazionali di Arles, il Mois de la Photo di Parigi, le gallerie FNAC.
Nel 1991 una sua importante retrospettiva è stata ospitata dal Museo dell'Elysée a Losanna e nel 1994 le sue foto sono state incluse nella mostra dedicata all'Arte Italiana al Guggenheim Museum di New York. Ad Arles, durante gli Incontri Internazionali di Fotografia, ha ricevuto l'Oskar Barnack - Camera Group Award.
Gianni Berengo Gardin ha pubblicato 210 libri fotografici. Tra gli altri, Venise des Saisons, Morire di classe (con Carla Cerati) , L'occhio come mestiere, Toscana, Francia, Gran Bretagna, Roma, Dentro le case, Dentro il lavoro, Scanno, Il Mondo, Un paese vent'anni dopo (con Cesare Zavattini), In treno attraverso l'Italia (con Ferdinando Scianna e Roberto Koch), fino al grande libro antologico dal titolo Gianni Berengo Gardin Fotografo (1990), Reportage in Sardegna 1968/2006 (Imago edizioni 2006).
Qualche anno fa ha dedicato il suo lavoro alle comunità di zingari in Italia e il libro Disperata Allegria - vivere da Zingari a Firenze ha vinto nel 1994 l'Oscar Barnack Award. Il suo ultimo libro è Italiani (Federico Motta Editore, 1999).
Le sue ultime mostre sono state a New York (1999 - Leica Gallery) e in Germania (2000). Nel 2005 la Federazione Italiana Associazioni Fotografiche gli ha dedicato una monografia della collana "Grandi Autori". Nel novembre 2007, sempre la FIAF, ha editato la monografia "L'Abruzzo dei fotografi", che ospita (anche in copertina) dieci sue immagini dell'Aquila ed un'intervista.
Nel dicembre 2007, in occasione del Lucca Digital Photo Festival, ha esposto a Lucca il suo ultimo lavoro "Aiutiamo la Casa del Sole".
Gianni Berengo Gardin vive ora a Milano ed è membro dell'importante agenzia fotografica Contrasto dal 1990 ed è inoltre membro del circolo "La gondola" di Venezia.
Il 18 ottobre 2008 gli è stato assegnato il premio Lucie Award alla carriera, quale massimo riconoscimento per i suoi meriti fotografici, mentre una personale in suo onore è stata allestita nell'autunno dello stesso anno a Palazzo Pichi Sforza di Sansepolcro (AR). Di notevole spessore i suoi scatti nello studio bolognese di Via Fondazza del pittore ed incisore Giorgio Morandi, ripubblicati in una raccolta uscita nel Gennaio 2009 a cura della casa editrice Charta. A Maggio 2009 all’Università Statale di Milano gli è stata conferita la Laurea honoris causa in Storia e Critica dell’Arte. Sempre nel 2009 pubblica con Allemandi & C. "Reportrait. Incursioni di un reporter nel mondo della cultura" (con Flavio Arensi), in cui presenta oltre duecento ritratti inediti di artisti, intellettuali, scrittori, architetti. Per la prima volta, dunque, non la gente comune ma i personaggi, da Warhol a Zavattini, da Pasolini a Piano incontrati nella sua lunga carriera di reporter.Nel Maggio 2009 la Mostra omonima è ospitata ad Orta S.Giulio (No),sul Lago d'Orta. Sempre Allemandi pubblica un libro dedicato dal fotografo al lavoro di Mimmo Paladino.

lunedì 27 luglio 2009

I libri per i fotografi - Venus. Capolavori della fotografia erotica -

Questa settimana segnaliamo "Venus. Capolavori della fotografia erotica" di Michelle Olley. Ed. Octavo. prezzo 33.57 €

La recensione: Il nudo femminile ha una lunga storia, dalla Venere di Botticelli alle copertine di "Vanity Fair" e di "Marie Claire" e mantiene tuttora uno straordinario fascino tanto sui fotografi quanto sul loro pubblico. Questo libro presenta una selezione delle più belle foto di nudo femminile, a colori e in bianco e nero, scattate da artisti del ventesimo secolo, tra cui Bob Carlos Clarke, Amanda Eliasch, Nick Knight, Doris Kloster, Gérard Musy. Per la varietà degli stili rappresentati, dai primi esempi alle foto di moda, al feticismo e oltre, il volume si propone come una celebrazione del corpo femminile.

giovedì 23 luglio 2009

Mostra Volti e luoghi dell'antimafia - Torino 23/07/09 di Marco Donatiello



Personale di Marco Donatiello - Mostra Volti e luoghi dell'antimafia - Torino 23/07/09 presso il cortile del Museo di scienze natuarli in Via Giolitti, 36 -

Volti e luoghi dell'antimafia

La mostra “Volti e luoghi dell'antimafia” è un percorso fotografico che parte nel 2005 quando il fotografo Marco Donatiello inizia a documentare, insieme all'associazione Libera, i personaggi e i luoghi simbolo della lotta alla mafia in Italia.


Biografia di Marco Donatiello


Marco Donatiello è un fotografo professionista di Torino, fondatore e titolare del DP Studio – Fotografie d'autore -
Da sempre impegnato nel sociale, effettua reportage e lavori fotografici in molteplici ambiti e situazioni.
Collabora da anni con numerose associazioni di volontariato, tra cui Acmos, Libera, Terra del Fuoco, andando a raccontare fotograficamente le loro attività.
Ha pubblicato per numerose riviste e quotidiani, tra cui: La Stampa, Repubblica, XL di Repubblica, La Gazzetta dello Sport, il Sole24Ore, L'Unità, Narcomafie, Platinum, Nuova Società.
Ha realizzato molte mostre, sia personali che collettive, tra cui: “Auschwitz-Birkenau” presso l'Ostello di Rivoli (To) in occasione della giornata della memoria 2008; “Ritratti dell'antimafia” presso il Campus della Democrazia in occasione della Biennale della Democrazia di Torino dal 22 al 26 aprile 2009, “Zingari d’Italia” dal 17 aprile al 18 maggio 2009 alla galleria XYZ di Treviso.


Per info: info@marcodonatiello.com

Il sito dell'autore

lunedì 20 luglio 2009

I libri per i fotografi - Forme dell'impronta. Cinque fotografie di Brandt, Cartier-Bresson, Doisneau, Stieglitz, Strand -

Questa settimana segnaliamo "Forme dell'impronta. Cinque fotografie di Brandt, Cartier-Bresson, Doisneau, Stieglitz, Strand" di Jean-Marie Floch. Ed. Meltemi. Prezzo: 17 €

La recensione: Questo libro propone la descrizione di cinque fotografie secondo una prospettiva semiotica: "Fox-Terrier sul Pont des Arts" (1953) di Robert Doisneau, "L'arena di Valencia" (1933) di Henri Cartier-Bresson, "Il ponte di terza classe" (1907) di Alfred Stieglitz, "La cancellata bianca" (1917) di Paul Strand, "Nudo" (1952) di Bill Brandt. Non, dunque, una riflessione teorica sulla fotografia e ancor meno un saggio di definizione delle sue caratteristiche, quanto piuttosto una serie di analisi concrete a partire da un medesimo approccio - quello semiotico, appunto, e in particolare della semiotica strutturale, erede dei lavori di Saussure, Hjelmslev e Greimas. Ciò che interessa l'autore sono infatti i segni di una precisa fotografia, le forme significanti, i sistemi di relazioni; in sostanza, i rapporti tra l'occhio e la mente, tra intelligibile e visibile. L'immagine fotografica è, tecnicamente, un'impronta - quella diretta della luce su un materiale sensibile -, ma sono le forme di quest'impronta che ne fanno un oggetto di senso possibile, poiché, ci dice Floch, solo una teoria del discorso può permettere di descrivere una particolare fotografia, di ripercorrerne la genesi.

lunedì 13 luglio 2009

I libri per i fotografi - La fotografia -

Questa settimana segnaliamo "La fotografia" di Ugo Mulas. Ed. Einaudi. Prezzo 48 €

La recensione: "Come i bambini che non sanno ancora parlare, e quando cercano o vogliono una cosa si esprimono avvicinandosi ad essa, toccandola, o fiutandola, o indicandola e con mille atteggiamenti diversi - scrive del proprio lavoro Ugo Mulas - cosí il fotografo quando lavora, gira intorno all'oggetto del suo discorso, lo esamina, lo considera, lo tocca, lo sposta, ne muta la collocazione e la luce; e quando infine decide di impossessarsene fotografandolo, non avrà espresso che una parte del suo pensiero... Ciò che veramente importa non è tanto l'attimo privilegiato, quanto individuare una propria realtà, dopo di che tutti gli attimi più o meno si equivalgono. Circoscritto il proprio territorio, ancora una volta potremo assistere al miracolo delle "immagini che creano se stesse", perché in quel punto il fotografo deve trasformarsi in operatore, cioè ridurre il suo intervento alle operazioni strumentali. Al fotografo il compito di individuare una sua realtà, alla macchina quella di registrarla nella sua totalità". A distanza di oltre trent'anni dalla sua prima edizione, questo volume ci ripropone l'opera e la riflessione di uno dei grandi fotografi del nostro tempo, e resta un incontro obbligato per chiunque si interessi a un mezzo espressivo cosí ricco di potenzialità.

lunedì 6 luglio 2009

I libri per i fotografi - Fotografia e società -

Questa settimana segnaliamo "Fotografia e società" di Gisèle Freund. Ed. Rizzoli. Prezzo 18.50 €

La recensione: Da molti anni indisponibile per il pubblico italiano, "Fotografia e società" di Gisèle Freund costituisce uno dei principali riferimenti critici per la storia e la teoria della fotografia. Attraverso un'analisi della cultura fotografica francese dal XIX secolo agli anni 70 del XX secolo, l'autrice mette in luce l'interdipendenza tra espressioni artistiche e società, ricostruisce le fasi principali della radicale trasformazione della visione del mondo prodotta dalle tecniche dell'immagine fotografica, ed evidenzia la funzione che essa ha esercitato ai suoi esordi nell'evoluzione del ritratto individuale, e poi in quella del ritratto collettivo. Dedicando particolare attenzione al mondo borghese dell'Ottocento, la Freund analizza, nell'ottica di Walter Benjamin e della Scuola di Francoforte, il rapporto del sistema affettivo ed estetico con la produzione e la riproduzione meccanica, rispetto all'autentica venerazione per opere considerate uniche, in cui erano cresciute le generazioni precedenti.